Giulia: Buonsalve gente! Benvenuti nell'episodio numero 0, l'episodio pilota del nostro programma. Arianna: Buonasera a tutti, buonasera a tutti. Noi siamo Arianna, che sarei io Giulia: e Giulia Arianna: e Giulia, la mia fantastica co-host, e questo è l'episodio pilota di fifty shades of news, il nostro nuovo programma Giulia: Cinquanta sfumature di... Arianna: Esatto, e lo tradurremo solo in questo episodio pilota, perché poi mi vergogno a tradurre il titolo, e sarebbe cinquanta sfumature di notizie. Perché è proprio di questo che parleremo. Ma prima di presentare il programma dobbiamo presentare le presentatrici, le speaker. Quindi, innanzitutto, dirò due parole su di me, che sarei Arianna. Io sono una studentessa. Faccio lettere moderne al momento, sono al terzo anno, e in realtà vi parlerò di tutt'altro rispetto a quello che è il mio ambito di studi, perché sono una grande appassionata di informazione. Mi piacerebbe fare poi dopo informazione ed editoria. E sono un po' una nerd, lo ammetto, perché seguo tutti i giornali, seguo tante cose legate al mondo del giornalismo - che cercherò di raccontare in questo podcast. E però per fortuna non ci sono solo io, perché sennò sarebbe stata una cosa molto noiosa. Ma c'è anche la mia fantastica collega Giulia, che invece è un po' più esperta di me e può raccontare delle cose un pochino più con cognizione di causa. Giusto Giulia? Giulia: Mah speriamo, speriamo veramente perché... allora io sono Giulia. Sono laureata in filosofia, e nella mia tesi di laurea ho parlato appunto di percezioni, bias cognitivi e cose che, diciamo, modificano la nostra percezione del mondo, le nostre credenze, le nostre opinioni pre-esistenti e quindi - diciamo - questo ambito dell'informazione, ma soprattutto di processi che manipolano l'informazione, mi hanno sempre appassionata. Infatti poi nella laurea magistrale ho scelto informazione editoria, per la quale devo finire di scrivere la tesi per laurearmi finalmente, e quindi vi parleremo di questo. Di che cosa? Il programma, ideato da Arianna, partiva appunto da prendere delle notizie e analizzare come vengono presentate. Del tipo se magari un titolo è fuorviante oppure acchiappaclick, urlato, cose così, e cercare magari di dare degli spunti per - diciamo . approcciare alle notizie in modo più consapevole. Arianna:Esatto. Giulia: Io mi sono subito innamorata di questo programma, perché vabbè tra le varie cose io sono tutor del progetto Radio e quando diciamo in una riunione sono venuta a sapere di questo programma ho detto "no, anch'io devo esserci, devo arrivare e fare i miei pippotti di teoria di come i bias cognitivi - diciamo - ci" Arianna: Ci condizionano Giulia: Esatto, "ci condizionano", grazie. Mi piace questa cosa che ci completiamo le frasi. Arianna: Sì, sì, c'è stato un colloquio prima, cioè io l'ho interrogata, intervistata perché - assolutamente - ho fatto un colloquio di lavoro. Giulia: E quindi niente. Diciamo quello che è uscito fuori è: lei che vi presenterà una notizia e io da questa notizia prendo lo spunto per dare qualche pillola teorica. E questa pillola in 30 minuti, quindi diciamo che, ne vedrete delle belle, speriamo. Arianna: Esatto, sarà impegnativo. Giulia: Queste dovrebbero essere le nostre presentazioni, però abbiamo già presentato anche il programma. Arianna: Sì, io direi solo due cosine in più sull'idea, su come è nata, e sull'intento originario, perché è carino. Vabbe, in realtà l'ha già detto Giulia, però la mia idea era nata proprio dal fatto che molti miei coetanei, vedendomi particolarmente informata, mi chiedessero spesso "ma da dove posso partire per costruirmi in qualche modo un'informazione di qualità?". Perché magari non sapevano che giornale leggere o appunto se avesse senso leggere un giornale piuttosto che ascoltare un podcast, o cose del genere. E quindi a me è venuta proprio l'idea di fare un podcast che potesse in qualche modo orientare. Però, non dicendo le notizie, ma proprio dando degli spunti per crearsi un proprio bagaglio personale, per capire le notizie, perché secondo me è quella la cosa importante. Giulia: Esatto, quindi non dire "questo..." Arianna: Parlare delle fonti, parlare di cos'è una fonte valida, delle cose che leggiamo, dei podcast che ascoltiamo e appunto del perché sono validi, in modo che poi voi da casa possiate consigliarcene e parlarne magari anche. Giulia: Sì, cioè tipo, non si tratta di dire "questo è giusto, questo è sbagliato", ma di dare gli strumenti ai nostri ascoltatori. Arianna: Esatto, per poterne parlare. Giulia: Strumenti che... mi viene in mente, al giorno d'oggi si sente parlare moltissimo di fake news, però dobbiamo anche appunto approfondire questo tema. Che cosa sono veramente e l'aspetto da - inizio già con miei pippotti. Arianna: Vai, vai. Giulia: L'aspetto diciamo più infido è che queste fake news, spesso, molto spesso - è una delle quattro ragioni principali per cui, diciamo, vengono diffuse queste fake news - è - diciamo - ragioni economiche. Perché ti danno titoli acchiappaclick, che si appellano alle tue emozioni, alle tue opinioni preesistenti o pregiudizi, e tu leggi questa notizia, la condividi, la gente farà così a catena e allerta spoiler - allarme spoiler - le fake news vengono condivise sei volte in più delle notizie vere. Quindi se una notizia vera viene condivisa 100 volte, una fake news viene condivisa 600 volte. Arianna: Giusto per dare i numeri. Giulia: Esatto, diamo i numeri. E tutto ciò cosa significa? Quando tu entri in quel sito, che c'è una pubblicità, il proprietario del sito si fa i dindini su noi. Arianna: E non solo il sito, perché anche i nostri cari giornali tradizionali spesso mettono i titoloni e poi spiegano tutt'altro nell'articolo. Però il titolo lo fanno il più altisonante possibile, più allarmista possibile - anche per parlare di un'altro fenomeno in voga, l'allarmismo - e stampano proprio dei titoli allucinanti. Poi, se si legge l'articolo è tutt'altro, però capita. Perché effettivamente vende. Giulia: Oppure, mi è venuta in mente un'altra cosa molto divertente, che non c'entra molto con le notizie, ma quando tu vai su Netflix o dove vedi le serie TV - non non vogliamo fare assolutamente pubblicità. Non siamo pagate, questo bel disclaimer. Arianna: No, no, no, Tutto quello che diciamo, anche libri, riviste, podcast, non ci danno un soldo, ma niente, zero, cioè proprio toglietevi dalla testa i soldi. Giulia: Ecco, giusto da notificare - e dici "quando uscirà la terza stagione? la quarta stagione?" e tu lo cerchi e c'è quel sito che ti dice "data di uscita", guardi, e la data di uscita "da definirsi". Arianna: E non c'è. Giulia: Allora non mettermi quel titolo. "Ecco la data d'uscita", vai sul sito, "eh, Netflix non ha ancora distribuito - reso disponibile - la data d'uscita", ecco. E quindi questo. Arianna: Ragazzi, sono meccanismi alla base della comunicazione. Noi non parliamo solo di informazione, ma di cose più ampie, quindi è un podcast fondamentale questo. Giulia: Fon-da-men-ta-le. Arianna: Fondamente. Costitutivo proprio della nostra cultura. Giulia: Quindi questo è quanto. Vogliamo, diciamo, dare degli strumenti per orientarsi nel mondo dell'informazione, anzi, nel mondo delle notizie, perché quelle che ci vengono date sono notizie, che non sono appunto informazioni imparziali. Arianna: Esatto. Giulia: Ma sono selezionate, architettate appunto. Arianna: Sono narrazioni, un'altra parola che mi piace tanto. Giulia: Che cosa? Arianna: Narrazioni. Giulia: Esatto. E quindi? Mi son dimenticata cosa stavo dicendo. Ma è anche questo il bello delle live. Arianna: Questo è fifty shades of news. Per raccontare appunto le sfumature di queste notizie, queste narrazioni. Giulia: Esatto, vogliamo fare l'informazione sull'informazione. Era questa la perla che volevo lasciarmi scappare. Arianna: Ah, ecco. Questa perla. Giulia: Perché era uno dei titoli papabili. Arianna: E poi, vabbè, durante il podcast scoprirete più cose anche su di noi, che siamo persone interessanti. Giulia: Ecco, sapevatelo. E niente, direi che.. Arianna: Nel frattempo stiamo facendo "okay" con le mani, queste cose qua che gli spettatori da casa - gli ascoltatori - non vedono, ma sono molto belle da dire. Giulia: Eh si. Potremmo registrare dei backstage, così, è una buona idea. Arianna: Sì, sono interessanti. Giulia: Fare tipo i bloopers. Arianna: Chiunque stia ascoltando ci dia dei feedback poi per sapere se sono interessanti. Giulia: Esatto, vabbè, e direi che possiamo salutarci così. Arianna: Sì, sì, noi ci salutiamo tra di noi e salutiamo anche i nostri spettatori. Giulia: E niente, ne vedrete delle belle, rimanete connessi. Arianna: Giusto, ad ascoltare. Giulia: Buongiorno, buon pomeriggio, buonasera. Arianna: Buonasera.